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Mercoledì, 07 Aprile 2021
Economia e mercati
La proliferazione delle criptovalute e la popolarità di questi asset tra gli investitori ci hanno spinto a interrogarci sulla loro natura, funzione, valutazione e sui loro potenziali sviluppi. Le criptovalute si trovano al crocevia tra innovazione tecnologica, finanza e politica monetaria.
Anche se una tale innovazione potrebbe preannunciare una forma più inclusiva di finanza, non può sfidare il monopolio delle banche centrali in termini di politica monetaria senza mettere a rischio l’intero sistema finanziari. Spetta ai regolatori definire un quadro regolamentare che consenta di trarre vantaggio dallo sviluppo di queste attività senza mettere a rischio la stabilità macro-finanziaria.
Si tratta solo dell’ennesima forma di eccesso legata alla recente innovazione finanziaria, oppure ci troviamo di fronte a un nuovo paradigma della finanza decentralizzata e a un rivoluzionario cambio di passo nei sistemi di transazioni legato alla disruption tecnologica? Le criptovalute possono davvero “competere” con le valute ufficiali nelle loro funzioni tradizionali? E se sì, ciò può rappresentare un rischio per la stabilità finanziaria mondiale?
I dati pubblicati la scorsa settimana confermano che la crescita economica risulta particolarmente rigogliosa negli Stati Uniti, ma si sta rafforzando a livello globale. Numerose circostanze lo hanno reso possibile. Tra le più evidenti ricordiamo gli iniziali stimoli monetari, i più recenti stimoli fiscali, i progressi delle campagne vaccinali.
A marzo, la narrativa della crescita in miglioramento ha progressivamente preso piede, confermando la posizione di "risk-on" nelle diverse classi di attività. I mercati azionari, con l'unica eccezione dell’indice Hang Seng, hanno continuato a crescere nonostante il rialzo dei tassi americani ed europei. Il miglioramento del quadro macro spiega larga parte di questi movimenti.
I listini azionari hanno chiuso una settimana positiva. Ascolta il podcast settimanale di Stefano Castoldi.