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I Piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR) sono dei “contenitori” fiscali istituiti per sostenere l’economia reale italiana e al contempo offrire ai sottoscrittori uno strumento d’investimento fiscalmente vantaggioso.
Garantiscono, infatti, agli investitori – persone fisiche fiscalmente residenti in Italia – che detengono l’investimento per almeno 5 anni di beneficiare dell’esenzione dalla tassazione sulle plusvalenze e dalla imposta di successione.
Nei PIR possono essere conferiti diversi strumenti finanziari (come fondi comuni, SICAV, gestioni patrimoniali, polizze) a condizione che rispettino i limiti e le caratteristiche definite dal legislatore.
Ai PIR tradizionali lanciati nel 2017 ma la cui struttura è stata rivista nel corso degli anni (si parla infatti di PIR 3.0 per quelli costituiti a partire dal 1° gennaio 2020), nel 2020 il legislatore italiano ha affiancato i PIR alternativi, istituiti per convogliare il risparmio anche verso le imprese non quotate: un segmento che si è trovato in grande difficoltà a seguito dell’emergenza coronavirus.
I PIR devono prevedere una quota obbligatoria investita in strumenti qualificati (70%) che deve rispettare determinati requisiti a seconda del piano e una quota libera (30%) che può essere costituita da investimenti non qualificati o da liquidità.
*strumenti finanziari anche non negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, emessi o stipulati con imprese italiane, nonché con imprese residenti in Stati membri dell’UE o in Stati SEE, purché, nel caso di imprese estere, queste abbiano una stabile organizzazione in Italia
Tali peculiarità li rendono due strumenti complementari. Ogni investitore può infatti detenere un solo PIR tradizionale e uno o più PIR alternativi, accumulando quindi i vantaggi fiscali totali.
Solo per i PIR alternativi, il legislatore ha previsto un ulteriore beneficio fiscale, riconoscendo un credito di imposta in caso di minusvalenze derivanti dalla cessione o rimborso di strumenti finanziari qualificati. Nello specifico:
Portafoglio azionario a gestione attiva che investe in società italiane di media o elevata capitalizzazione.
Ampio universo di investimento che consente un’adeguata diversificazione tra diverse asset class.
Fondo bilanciato caratterizzato da un profilo di rischio contenuto.
Fondo prevalentemente investito in azioni italiane con una preponderanza di titoli a bassa e media capitalizzazione.
Fondo chiuso che investe nelle eccellenze agroalimentari italiane. Risponde alla normativa UE sugli ELTIF.