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Giovedì, 07 Gennaio 2021
Economia e mercati
I tassi di interesse sono ai minimi storici e anche nell’eventualità di una ripresa dell’inflazione, ci sarà da attendere. Le banche centrali, il primo pilastro del ciclo d’investimento, si stanno adeguando e accompagnano risolutamente i governi in questa battaglia finale contro le minacce deflazionitiche, a rischio di perdere una parte della loro indipendenza.
Il basso livello dei tassi di interesse che ne consegue accresce i premi al rischio, supporta le azioni rispetto alle obbligazioni e porta a una valorizzazione eccessiva dei titoli growth rispetto ai value. Si avrà una riduzione di tale eccesso quando ci sarà una ripresa dei titoli value che beneficeranno in ampia misura dell’irripidimento della curva dei rendimenti nella fase della ripresa.
Tuttavia, visto che i tassi di interesse rimarranno bassi e la ‘disruption’ farà ora parte della nostra realtà quotidiana, è probabile che i titoli growth riservino delle sorprese rialziste in questo ciclo.
Sono molti i rischi che potrebbero perturbare questa lettura ottimistica dell’impatto delle banche centrali sulle azioni: la volontà dei banchieri centrali verrà messa alla prova ai primi segnali d’inflazione. La loro comunicazione dovrà essere particolarmente accorta. Il ritorno prematuro delle misure di accomodamento fiscale da pare di alcuni governi potrebbe creare una certa inquietudine sui mercati. Infin, non si può ancora dire scongiurato il rischio di un fallimento delle politiche di stimoli e di reflazione: se il contesto dei tassi bassi d’interesse fa parte della soluzione, è anche un sintomo del problema.
La volatilità del mercato nel 2021 dipenderà dal successo della distribuzione dei vaccini, dall'efficacia delle misure politiche e dalla successiva normalizzazione delle economie. Gli investitori dovrebbero essere pronti per un rialzo delle attività rischiose cicliche, come le azioni. Ma dovrebbero farlo attraverso posizioni diversificate, con strategie d'investimento non correlate e con alcune coperture per proteggere i portafogli contro i rischi.
Il 13 gennaio, Italia Viva, guidata dall'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e partner minore della coalizione, è uscita dal Governo, lasciando l’esecutivo senza una maggioranza al Senato. Tuttavia, riteniamo che le elezioni anticipate siano per ora improbabili.
I mercati azionari, dopo una partenza d’anno speranzosa, appaiono disorientati e non sanno bene se rallentare il passo a causa degli effetti negativi della seconda ondata o se allungare il ritmo della corsa confidando in una veloce ed efficace campagna di vaccinazione e negli interventi di ulteriore sostegno che verosimilmente la nuova amministrazione statunitense varerà dopo il giuramento di Joe Biden settimana prossima.