Le azioni statunitensi nei portafogli globali
Martedì, 04 Agosto 2020
Economia e mercati
Perché la realtà del mercato post-Covid accentua l'interesse verso le azioni USA?
La realtà del mercato post-pandemia accentua l'interesse verso il mercato azionario statunitense. Analogamente al periodo successivo alla Grande crisi finanziaria, riteniamo che lo scenario nel medio-lungo termine favorisca ancora una volta le società a grande capitalizzazione, caratterizzate da una forte crescita di lungo periodo, stabilità e un approccio difensivo. Queste caratteristiche definiscono una parte molto più elevata del mercato statunitense rispetto al resto del mondo determinando, a nostro avviso, una possibile prospettiva più ottimistica per le azioni statunitensi.
Nello specifico, la nostra analisi “The Case for US Equities in Global Portfolios” si basa sul presupposto che, a differenza di altri mercati, l'indice S&P 500 non è particolarmente rappresentativo dell'economia statunitense. Piuttosto, raccoglie le migliori e più redditizie società del mondo. Ma l'economia americana non è il mercato azionario americano!
Se da un lato l'economia americana ha certamente sofferto della chiusura delle attività a causa del COVID-19, dall'altro le implicazioni per i settori che rappresentano oltre il 75% dell'indice S&P 500 sono state neutrali o positive e, a nostro avviso, persisteranno anche nel panorama economico post-pandemia.
- Tecnologia: smart working; digitalizzazione accelerata; adozione del cloud (27% dell'indice S&P 500).
- Sanità: il settore sanitario è parte della soluzione al COVID-19 e non rappresenta solo un problema di costi sanitari (15% dell'indice S&P 500).
- Comunicazioni: il telelavoro ha accelerato la diffusione del 5G; i social media e la ricerca; lo streaming (11% dell'indice S&P 500).
- Beni di prima necessità: aumento degli acquisti di beni di consumo; WalMart e i negozi di alimentari hanno significativamente aumentato i loro volumi (7% dell'indice S&P 500).
- Immobiliare: la maggior parte del peso dell'indice è composta da operatori di infrastrutture wireless (5G), data center e magazzini logistici di e-commerce, che sono stati tutti caratterizzati da una maggiore attività; si noti che gli immobili e i centri commerciali rappresentano meno del 20% del settore (3% dell'indice S&P 500).
- Servizi di pubblica utilità: definizione di stabilità (3% dell'indice S&P 500).
- Beni di consumo discrezionali: Amazon.com e i rivenditori al dettaglio per la cura della casa, come gli Home Depot, ne hanno beneficiato in modo significativo; essi rappresentano oltre la metà del settore (11% dell'indice S&P 500).
I settori sensibili all’andamento dell’economia, quali Finanza, Industria, Energia e Materiali, che hanno avuto un impatto negativo, costituiscono l'altro 30%.
È importante notare che il peso delle società nell'indice S&P 500 è una funzione dei livelli di profitto e, quindi, della valutazione, e non del numero di dipendenti. Ciò dimostra ulteriormente che il mercato azionario statunitense non rappresenta l'economia. Alcuni esempi:
- American Airlines, Macy's e Marriott che alla fine del 2019 impiegavano nel complesso 430.000 persone, per lo più negli Stati Uniti, avevano una capitalizzazione di mercato totale di circa 38 miliardi di dollari, inferiore a 14 punti base (pb) nell'indice S&P 500.
- Apple, Microsoft, Alphabet/Google e Facebook avevano nel complesso quasi lo stesso numero di dipendenti a fine 2019, ma con una capitalizzazione di mercato totale superiore a 4.500 miliardi di dollari, circa il 17% dell'indice S&P 500. Inoltre, circa la metà dei ricavi di questi quattro giganti globali, e una percentuale significativa di dipendenti, si collocano al di fuori degli Stati Uniti, eppure la capitalizzazione di mercato è interamente all’interno del mercato statunitense.
La composizione del mercato degli Stati Uniti rispetto ad altri mercati si è evoluta nel tempo e può essere attribuita a diversi fattori:
- Le azioni statunitensi hanno generalmente sovraperformato nel tempo rispetto alle altre azioni dei mercati sviluppati, creando di conseguenza maggiore ricchezza.
- Per le società statunitensi, il rendimento del capitale investito è stato superiore, contribuendo così alla loro maggiore redditività e al premio di valutazione del mercato americano.
- L'effetto di una redditività storicamente più elevata sulla performance delle azioni statunitensi è evidente.
- I fattori che hanno determinato il divario in termini di innovazione, crescita e profitto tra gli Stati Uniti e gli altri mercati sono stati strutturali e duraturi.
- I driver delle politiche pubbliche sono diversi e influenzano la composizione, l'innovazione, la crescita e la performance nelle varie regioni.
- Una struttura economica caratterizzata da imposte più basse e mercati del lavoro flessibili ha permesso alle imprese statunitensi di godere di un vantaggio in termini di modelli di business
- Una più efficace circolazione del capitale ha fornito ulteriore slancio alla crescita e all'innovazione.
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