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Giovedì, 15 Aprile 2021
Economia e mercati
Il 2021 sarà un anno chiave per ridurre l’impatto del cambiamento climatico. Anche se nel 2020 le emissioni globali di CO2 sono diminuite del 7% per via degli effetti dei lockdown dovuti al Covid-19, nel corso dell’imminente conferenza annuale delle Nazioni Unite per il Clima (COP) 26 saranno necessari interventi più vigorosi per contenere gli aumenti della temperatura al di sotto dei 2° C e verso 1,5° C. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo si dovrà tagliare il traguardo delle emissioni nette zero globali entro il 2050. Oggi, il settore finanziario dispone di nuovi strumenti per misurare l'allineamento dei portafogli d’investimento con l’obiettivo delle emissioni nette zero globali entro il 2050.
Fra di essi figurano i temperature scores. Per calcolare la temperatura della società x, si confronta la traiettoria delle sue emissioni future con la traiettoria del suo settore, così come stimato dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) in linea con un mondo dove il rialzo della temperatura non supera 1,5° C. Finora questi punteggi sono stati adottati solo da un numero ristretto di investitori e c’è ancora molto strada da fare prima che vengano utilizzati in modo efficiente nelle strategie. Questo articolo intende presentare una panoramica dei temperature scores nell’universo azionario e del credito. Le informazioni ivi contenute si basano sulle ricerche effettuate in precedenza sui temperature scores nei diversi universi d’investimento utilizzando le metodologie di tre fornitori di dati: CDP (Carbon Disclosure Project), Iceberg Data Lab e Trucost.
Verso un riordino delle asset class.Nei prossimi dieci anni le diverse asset class avranno, a nostro parere, un appeal diverso. Le obbligazioni rappresentano un’ancora per gli investitori e anche i bond dei paesi emergenti ritorneranno a essere appetibili. Scopri di più
Negli ultimi tre mesi i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati più del previsto. Potrebbe trattarsi di semplici sobbalzi in un percorso calante dell’inflazione, oppure di una nuova e preoccupante tendenza al rialzo dei prezzi. Ascolta l’aggiornamento del 15 aprile dalla voce di Stefano Castoldi.
La settimana scorsa i mercati, dopo aver archiviato il primo trimestre con un rally esteso a molte delle asset class, sono stati sorpresi dai commenti di alcuni funzionari della banca centrale americana che rimane molto dipendente dai singoli dati e non ancora in grado di fornire una chiara strategia di politica monetaria per i prossimi mesi.