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Giovedì, 25 Novembre 2021
Economia e mercati, Video
Mentre l’economia mondiale si riprende dalle ferite inflitte dalla pandemia e l’inflazione rialza la testa per la prima volta da decenni, il mondo si prepara ad affrontare la sfida più titanica di sempre: la transizione energetica per contrastare l’inesorabile crisi climatica e lo sviluppo di un modello di crescita inclusivo.
Riteniamo che il 2022 sarà un anno cruciale in questo senso, che vedrà un’enorme mobilitazione di risorse per riuscire a vincere entrambe le sfide. Nel frattempo, alcuni paradigmi che hanno caratterizzato l’ultimo decennio appariranno superati.
Il paradigma dell’austerità a tutti i costi appartiene al passato, e non solo come risposta agli sconvolgimenti provocati dalla crisi del Covid. Le eccezionali misure di stimolo fiscale, insieme al capitale privato, sono fondamentali per gli ambiziosi investimenti necessari a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 e a gestire la transizione. La crisi energetica a cui stiamo assistendo oggi sta aggiungendo fragilità a una società già diseguale, e i governi devono agire. L’indipendenza delle banche centrali verrà messa in discussione, proprio mentre affronteranno una molteplicità di questioni (inflazione, crescita, disoccupazione, ambiente, disuguaglianza). Anche il mantra “troppo di tutto” (eccesso di capacità produttiva) viene smentito perché ovunque c’è un problema di scarsità: materie prime (prodotti alimentari ed energia), una forza lavoro qualificata e catene di approvvigionamento alternative, per fare solo alcuni esempi. Una situazione che va di pari passo con la fine dell’era della globalizzazione e con l’emergere della Cina come potenza globale (per quanto concerne domanda dei consumatori, azioni per il clima, equilibri geopolitici), e non più come semplice produttore a basso costo.
Tutto ciò si traduce in tre grandi temi per gli investitori nel 2022: l’inflazione, in un momento in cui la crescita economica inizia a rallentare, la desincronizzazione dovuta alle diverse politiche monetarie e fiscali e al diverso grado di esposizione all’economia cinese, e l’accelerazione dell’integrazione ESG nei portafogli. Sarà necessario ripensare i portafogli in quest’ottica ed esplorare le opportunità che emergeranno in questo nuovo regime d’investimento.
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