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Venerdì, 26 Novembre 2021
Economia e mercati
La Conferenza delle Parti (COP) è stata istituita nel 1992 al Summit sulla Terra di Rio di Janeiro quando è stata adottata la Convenzione quadro delle Nazioni Uniti sui cambiamenti climatici (UNFCCC).
Dalla prima COP del 1995, guidata dall’allora Ministro dell’Ambiente tedesco, Angela Merkel, i leader mondiali hanno mutato radicalmente il loro atteggiamento nei confronti del cambiamento climatico. Il contributo più dirompente è giunto indubbiamente dall’Accordo di Parigi del 2015, in cui i Paesi firmatari si sono impegnati a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi Celsius, puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi Celsius.
La COP26 che si è tenuta tra il 31 ottobre e il 12 novembre a Glasgow, in Scozia, è stata descritta come l’ultima opportunità per evitare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico. Con le politiche odierne, si va probabilmente verso un riscaldamento globale compreso tra i 2,7 e i 3,1 gradi Celsius entro la fine del secolo, ben lontani dalla traiettoria verso 1,5 gradi Celsius.
La nostra analisi presenta i principali risultati della COP26 nell’indurre i Paesi a seguire una traiettoria allineata con gli impegni di Parigi e che si articola attorno ai quattro obiettivi principali della COP26.
Verso un riordino delle asset class.Nei prossimi dieci anni le diverse asset class avranno, a nostro parere, un appeal diverso. Le obbligazioni rappresentano un’ancora per gli investitori e anche i bond dei paesi emergenti ritorneranno a essere appetibili. Scopri di più
Negli ultimi tre mesi i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati più del previsto. Potrebbe trattarsi di semplici sobbalzi in un percorso calante dell’inflazione, oppure di una nuova e preoccupante tendenza al rialzo dei prezzi. Ascolta l’aggiornamento del 15 aprile dalla voce di Stefano Castoldi.
La settimana scorsa i mercati, dopo aver archiviato il primo trimestre con un rally esteso a molte delle asset class, sono stati sorpresi dai commenti di alcuni funzionari della banca centrale americana che rimane molto dipendente dai singoli dati e non ancora in grado di fornire una chiara strategia di politica monetaria per i prossimi mesi.