I trend della liquidità sulla scia del Covid-19: le implicazioni per la costruzione del portafoglio

Mercoledì, 11 Novembre 2020

Economia e mercati

La crisi causata dal Covid-19 ha scatenato la maggior stretta di liquidità dal 2008 a oggi. A differenza di quanto avvenuto ai tempi della Grande crisi finanziaria, lo shock senza precedenti che ha colpito l’economia reale ha provocato un peggioramento repentino delle condizioni finanziarie e ha dimostrato che, in circostanze estreme, la liquidità può prosciugarsi non solo sul fronte degli attivi rischiosi, ma anche su quello degli attivi privi di rischio. Il picco della crisi si è avuto nei mesi di febbraio e di marzo. La liquidità del mercato è migliorata notevolmente da allora, ma non si è completamente normalizzata e permangono aree in cui è ancora scarsa.

Il settore dell’asset management si è trovato alle prese con questa crisi di liquidità e ne è uscito quasi indenne nonostante abbia risentito dei deflussi e dei repentini crolli dei prezzi degli attivi. Questa crisi ha tuttavia evidenziato ancora una volta l’importanza di una politica efficace e attiva di gestione mediante riserve di liquidità, swing pricing, stress test e l’accesso a un ampio assortimento di controparti o di strumenti che possono risultare più liquidi durante gli stress di mercato. Si tratta di un aspetto cruciale per poter assolvere ai doveri fiduciari e per essere pronti a far fronte a tutti i riscatti durante le strette di liquidità, mantenendo al contempo invariata la struttura del portafoglio nell’interesse degli investitori. Così facendo, i grandi attori internazionali che possono contare su strutture di trading globale riescono a garantire il miglior mix in termini di collegamenti alle sedi della liquidità e di relazioni con le controparti, e in circostanze estreme potrebbero diventare persino fornitori di liquidità. 

Continua a leggere

Altre news