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La crisi Venezuelana
Mercoledì, 15 Novembre 2017
Economia e mercati
Occorre essere cauti
Cosa ne pensate degli ultimi avvenimenti in Venezuela?
YS. Il presidente Nicolas Maduro ha recentemente annunciato l'intenzione della Repubblica del Venezuela di ristrutturare tutto il debito estero, riconoscendo come insostenibile l'attuale livello di debito del Paese. Il Venezuela non ha onorato il pagamento di cedole pari a 200 milioni di dollari entro il periodo di grazia di 30 giorni dalla scadenza, innescando il processo di declassamento fino al livello di default selettivo da parte delle agenzie di rating.
L'Associazione Internazionale dei Prodotti Derivati (ISDA) si riunirà per valutare se anche il ritardo di una settimana nei pagamenti da parte della compagnia petrolifera statale (PDVSA) possa costituire un evento di credito che faccia attivare la protezione fornita dai contratti di assicurazione (CDS) sottoscritti dagli investitori. Noi pensiamo che le scelte di Maduro possano far parte di una strategia politica per aumentare le possibilità di essere rieletto nel 2018 e si affiancano al tentativo di consolidare il potere del regime, come avvenuto con il perseguimento della vittoria alle recenti elezioni regionali nonostante un indice di gradimento pari solo al 21%. Con questo capitale politico in mano, e rimandando ulteriormente i pagamenti per il servizio del debito, il “chavismo” affronta ora la questione del debito.
Per ritardare e complicare ulteriormente il processo negoziale, la Repubblica del Venezuela ha invitato tutti i detentori di obbligazioni a Caracas il 13 novembre per iniziare i negoziati per la ristrutturazione. La riunione è stata presieduta dal vice presidente venezuelano Tarek El Aissami. Tra i partecipanti, anche il ministro dell'Economia Simon Zerpa, che ricopre anche la carica di CFO di PDVSA. Entrambi si trovano nell‘elenco dei soggetti colpiti dalle sanzioni OFAC, il che inibisce la partecipazione di investitori USA alla discussione. Non sembra che da questa riunione siano emerse proposte significative, ma gli ufficiali governativi hanno ribadito che è loro intenzione continuare ad onorare il debito.
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