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Nuova presidenza FED
Venerdì, 03 Novembre 2017
Economia e mercati
Continuità ma minor regolamentazione
Donald Trump ha annunciato formalmente la nomina di Jerome Powell a capo della Federal Reserve, qual è la tua opinione al riguardo?
Jerome Powell sostituirà Janet Yellen a febbraio 2018. Era il candidato della continuità dell'epoca Bernanke / Yellen. Nominato presso la Fed nel 2012, da quel momento Powell ha sempre appoggiato la linea di politica monetaria. Come i suoi due predecessori, è convinto che il tasso di interesse di equilibrio sia più basso e che l'inflazione non sia una minaccia nel breve periodo. Al contrario, a differenza dei suoi predecessori o di John Taylor, Powell non è un economista.
A differenza di quest'ultimo, non sostiene l’utilizzo di rigide regole di politica monetaria. Queste due caratteristiche hanno giocato a suo favore. La sua reputazione in termini di pragmatismo e l’esperienza all’interno dell’istituzione hanno probabilmente portato alla decisione finale di Donald Trump. Nel momento in cui la riforma fiscale si sta delineando in modo più chiaro, la nomina di un repubblicano moderato appare anche come un mano tesa da parte di Trump verso l’ala moderata il cui sostegno è necessario per l’approvazione della riforma fiscale.
Inoltre, Powell può essere considerato un moderato quando si tratta di regolamentazione finanziaria, sicuramente favorevole a un allentamento delle regole, ma non ad uno stravolgimento. Infine, va notato che Powell dà un ruolo importante all'evoluzione delle condizioni monetarie e finanziarie (dollaro USA, rendimenti obbligazionari a lungo termine, spread e mercati azionari). Ne deriva che la "funzione di reazione" della Fed rimarrà flessibile e la sua azione opportunistica. Quindi, se una politica fiscale espansiva richiede un riequilibrio del mix di politiche economiche, con politiche monetarie meno accomodanti, la normalizzazione sarà graduale. Il rischio di un apprezzamento del dollaro USA e dei tassi a lungo termine richiede di procedere con cautela.
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