Il momento della verità: perché gli investitori dovrebbero prestare attenzione alla COP26?

Mercoledì, 26 Maggio 2021

Economia e mercati

La Conferenza delle Parti (COP26) che si terrà a Glasgow è stata acclamata come un punto di svolta nella lotta globale al cambiamento climatico. A sei anni dall'accordo di Parigi, l'obiettivo è chiaro: limitare l'aumento delle temperature a 1.5°C al di sopra delle medie preindustriali, il che significa raggiungere entro il 2050 emissioni nette di carbonio pari a zero, e ridurle della metà in questo decennio.

Al momento non siamo ancora sulla strada giusta. Nel 2021, le emissioni di carbonio sono destinate ad aumentare ad un ritmo tale da essere secondo solo al rimbalzo dopo la crisi finanziaria globale nel 2008.

Ciò è in contrasto con quanto affermato dai responsabili politici e dal settore privato, secondo cui il cambiamento climatico deve avere la priorità assoluta nell'agenda globale. Abbiamo visto il cambiamento climatico assumere un ruolo centrale nelle dinamiche macroeconomiche e geopolitiche globali, soprattutto per quanto riguarda le relazioni USA-Cina. Sebbene i piani di ripresa per affrontare la crisi legata al Covid-19 offrano una finestra di opportunità per ‘ricostruire in modo più verde’, finora non sono all'altezza delle loro ambizioni riguardo al clima.

La crisi del Covid-19 ha messo sotto i riflettori le dimensioni sociali della lotta contro il riscaldamento globale, richiedendo una ‘Just Transition’, vale a dire una transizione energetica giusta e inclusiva, per un'economia a basse emissioni di carbonio.

Andare oltre il cambiamento climatico: integrare la dimensione sociale

Il quadro non si limita semplicemente al cambiamento climatico. Un fattore importante è la dimensione sociale del cambiamento climatico: gli impatti sociali che il cambiamento climatico ha sulle società di tutto il mondo e quelli che derivano dalle politiche attuate per combatterlo.

La transizione verso modelli e consumi più sostenibili avrà successo solo se sarà socialmente accettabile. I recenti eventi lo hanno dimostrato più e più volte: pensiamo ad esempio alla perdita di posti di lavoro in alcuni settori legati ai combustibili fossili che non sono direttamente compensati da nuove assunzioni ‘green’. L'attuale crisi del Covid-19 non farà altro che aggravare questo problema.

Allora, cosa significa ‘Just Transition’? In termini semplici, è la transizione in cui gli impatti sociali negativi, come la perdita di posti di lavoro, sono minimizzati mentre gli impatti sociali positivi sono massimizzati. Certo, il concetto non è del tutto nuovo: le sue radici risalgono agli anni '70 negli Stati Uniti. Da allora ha assunto forme diverse. Nei negoziati internazionali sul clima, ad esempio, alcuni Stati o regioni hanno chiesto un ‘giusto’ contributo alla lotta contro il cambiamento climatico, ossia che si tenga conto del fatto che i paesi sviluppati hanno contribuito in modo schiacciante a livelli elevati di inquinamento a partire dalla rivoluzione industriale.

Ma perché questa volta la situazione è diversa? Da un lato, alla crisi climatica si è aggiunta una crisi sociale: i tassi di povertà e disuguaglianza sono aumentati e potrebbero aumentare ulteriormente in quanto i livelli elevati di debito potrebbero limitare il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e le politiche di redistribuzione. In secondo luogo, a sei anni dall'accordo di Parigi, è chiaro che se vogliamo mantenere le ambiziose promesse sul clima, le parole dovranno essere trasformate in azioni, rendendo il loro impatto sociale più saliente che mai. Detto questo, la crisi del Covid-19 rappresenta una formidabile opportunità di ‘ricostruire meglio’, includendo così la dimensione sociale nelle nuove politiche sostenibili.

Una Transizione Giusta deve garantire che i lavoratori delle industrie in fase di ristrutturazione possano trovare una nuova occupazione nelle industrie sostenibili e/o disporre di adeguate reti di sicurezza sociale. Una Transizione Giusta è anche quella in cui beni e servizi sono in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi e sono accessibili a tutti. La Transizione Giusta deve fare in modo che ogni parte interessata svolga pienamente il proprio ruolo attraverso un dialogo costruttivo e azioni coordinate.

Dalle azioni per il clima dipende il nostro futuro, per questo agire per il clima è una priorità assoluta oggi. Scopri come gli investitori possono fare la loro parte, insieme a governi, ONG, imprese e cittadini.

Scopri CPR Invest - Climate Action

Altre news